L’epidemia di Ebola non si arresta, soprattutto in Africa. In paesi come la Sierra Leone, la Liberia e la Guinea ha finora causato più di 4000 decessi. I programmi per debellare la malattia sono sempre più numerosi. Ora anche la Cina ha inviato un team medico per il trattamento dei casi di contaminazione.<br /><br />La tendenza in atto sarebbe quella di un calo dei casi di infezione, ma nel quadro di una espansione del virus sul piano territoriale.<br /><br />Le Nazioni Unite e l’Oms non sottovalutano il pericolo che l’epidemia sfugga di mano, e si danno come obiettivo la sconfitta della malattia con una strategia piuttosto aggressiva.<br /><br />“I numeri chiave del nostro lavoro sono 70, 70, 60. Cioè: settanta per cento di inumazioni sicure, settanta per cento di casi gestititi e trattati secondo necessità, nel termine di sessanta giorni dall’inizio del programma, che è previsto per il primo di ottobre”.<br /><br />Intanto, resta alto l’allarme negli Stati Uniti, dopo la scoperta di due nuovi casi tra gli infermieri dell’ospedale texano in cui è morto il paziente zero per gli Usa, lo scorso 8 ottobre.<br /><br />I due malati sono in isolamento, e secondo informazioni ufficiali, le loro condizioni generali sono buone, e continuano le indagini per stabilire le modalità in cui è avvenuto il contagio.