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Ucraina: incontro Putin-Poroshenko a Milano per pace e gas

2014-10-15 9 Dailymotion

Distensione diplomatica e tensione sul terreno. In questo contesto arriva l’incontro di questo venerdì a Milano tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko. È il terzo faccia a faccia dall’elezione di Poroshenko, dopo quello avuto in Normandia e il vertice di Minsk, dove i due presidenti hanno concordato il cessate il fuoco in Ucraina orientale.<br /><br />A Milano, come ha annunciato lo stesso Poroshenko, sono possibili anche progressi “significativi” nei negoziati per la questione del gas. <br /><br />Il vertice è stato preceduto dal colloquio tra i rappresentanti della diplomazia russa e statunitense, martedì scorso a Parigi. Sergei Lavrov ha chiesto di rilanciare il dialogo politico sottolineando che il rispetto dell’accordo di Minsk è la condizione necessaria alla soluzione della crisi ucraina.<br /><br />“Come sapete, io e John Kerry non rappresentiamo le due parti in conflitto – ha ripetuto il ministro degli Esteri russo – Come ho già detto, la soluzione della crisi in Ucraina è possibile solo attraverso colloqui diretti per arrivare a un accordo tra le parti in conflitto”.<br /><br />Da parte sua John Kerry ricorda che solo le elezioni legislative del 26 ottobre sono legittime, compresa l’elezione dei dirigenti locali nel turbolento est ucraino: “A nostro avviso, qualsiasi sforzo per tenere un referendum per l’indipendenza di Luhansk e Donetsk sarebbe una violazione degli accordi di Minsk – ha ribadito il segretario di Stato statunitense – E i risultati non saranno riconosciuti né dall’Ucraina né dalla comunità internazionale”.<br /><br />Kerry ha anche confermato l’avvenuto ritiro delle truppe russe dall’Ucraina e dalla zona di confine. Il 12 ottobre, Putin aveva ordinato il ritiro da Rostov, ma il Cremlino ha sempre negato qualsiasi intervento nel conflitto militare ucraino.<br /><br />Dalla fine di ottobre, comunque, la frontiera russo-ucraina sarà monitorata da quattro droni. Serviranno a verificare il rispetto del cessate il fuoco entrato in vigore il 5 settembre. Un compito affidato all’OSCE e fondamentale, secondo Kiev, per impedire ai filorussi di continuare a ricevere aiuti militari da Mosca.<br /><br />Almeno 331 persone sono rimaste uccise nell’est dell’Ucraina dall’entrata in vigore della tregua e sono 3.660 le vittime accertate dalle Nazioni Unite dall’inizio della crisi.

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