Gli incidenti alla partita Serbia-Albania fanno temere per il riavvicinamento politico fra i due Paesi. A provocare la rissa il volo di un drone con la bandiera della “Grande Albania”, progetto nazionalista per unire tutte le comunità albanesi dei Balcani. <br /><br />Per Belgrado si tratta di un tentativo di destabilizzazione della regione. Il primo ministro serbo si rivolge all’Europa: “avevo avvertito più volte i vostri rappresentanti di probabili provocazioni albanesi”.<br /><br />Aleksandar Vucic, primo ministro serbo: “Ci sono stati tre obiettivi: il primo, tentare di umiliare il popolo serbo, il secondo provocare un’instabilità a lungo termine, permanente, nei Balcani Occidentali, specialmente in Serbia. Infine il terzo obiettivo è legato alla situazione politica quotidiana”.<br /><br />Il fratello del primo ministro albanese Edie Rama, sospettato di aver pilotato il drone, ha negato il proprio coinvolgimento. Rama è atteso il 22 ottobre a Belgrado, prima visita di questo tipo in 68 anni. <br /><br />Lindita Nikolla, ministra dello Sport albanese: “Abbiamo mostrato civiltà, una caratteristica che il popolo albanese vuole evidenziare come fattore importante per la pace e per la comprensione. Esprimo gratitudine come cittadina e come Ministra dello Sport per i valori mostrati dalla nostra nazionale”. <br /><br />Fieri del comportamento della squadra anche il premier e il ministro dell’Interno albanesi. I due Paesi sono osservati attentamente da Bruxelles, visto che l’Albania ha lo status di candidato da luglio e la Serbia ha già avviato i negoziati di adesione.
