A Nantes e Tolosa in centinaia sono scesi in strada in memoria di Rémi Fraisse, il giovane ecologista morto in scontri con la polizia il 26 ottobre. Le manifestazioni sono sfociate in incidenti. A Nantes i gendarmi hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma in risposta al lancio di sampietrini, bottiglie e oggetti dei dimostranti. Una decina i feriti e una trentina di fermati nelle due città.<br /><br />‘‘È incredibile vedere in una città piuttosto tranquilla come Nantes un gruppo non numeroso di manifestanti venuto solo per distruggere, non è legittimo’‘, dice un residente. ‘‘È un peccato perché è sempre e solo una minoranza che crea disordini’‘, aggiunge un’altra abitante di Nantes.<br /><br />Una violenza condannata dal primo ministro Manuel Valls che ha parlato di “un insulto alla memoria di Remi Fraisse”. <br /><br />Il 21enne è morto a Sivens, nel sud-ovest della Francia, durante i violenti scontri tra gendarmeria e manifestanti contrari alla diga. Secondo l’autopsia, il giovane sarebbe stato ucciso dall’esplosione di una granata. Sulla sua morte è stata aperta un’inchiesta. <br /><br />La calma è ora tornata sulle piazze della protesta, ma gli attivisti hanno già annunciato nuove mobilitazioni.