Come previsto Aleksandr Zakharcenko è stato eletto presidente dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Nessuna sopresa dunque nelle discusse elezioni separatiste svoltesi domenica nell’Ucraina Orientale. Il risultato, assieme a quello identico di Lugansk, è stato subito riconosciuto da Mosca. <br /><br />Kiev però non ha alcuna intenzione di perdere, dopo la Crimea, altre porzioni del proprio territorio, e il presidente ucraino Petro Poroshenko ha promesso una ‘risposta adeguata’ a elezioni definite ‘una<br />farsa’. La tensione è palpabile, come confermano i residenti di Donetsk: <br /><br />“Entrambe le parti – sostiene un uomo – dovrebbero sedersi e dialogare in modo tranquillo e sereno. Perché non c‘è altro modo e la guerra non dà alcun risultato”. <br /><br />“Sapete qual è la situazione in Transnistria, vero? – aggiunge un altro passante – Quando non sei riconosciuto da nessuno e non puoi avere accesso ad alcunché. Io temo che tutto questo possa accadere a noi. Ed è la cosa che fa più paura”. <br /><br />L’Unione europea sostiene le posizioni di Kiev. Bruxelles, tramite Federica Mogherini, neo responsabile della diplomazia europea, ha fatto sapere di considerare illegali le elezioni, definendole un nuovo ostacolo a una soluzione pacifica delle tensioni tra Ucraina e Russia.