La stessa lapide per vinti e vincitori. È l’anello della memoria, inaugurato dal presidente francese, François Hollande, nell’anniversario della firma dell’Armistizio della Prima Guerra mondiale.<br /><br />Sulle 500 lastre del monumento, a Notre Dame-de-Lorette nel dipertimento di Pas-de-Calais, sono incisi – in ordine alfabetico – i nomi dei 580.000 soldati di 40 paesi morti nel nord della Francia.<br /><br />Come Marcel Garrigues, un fabbro francese, uno dei primi ad aderire alla mobilitazione generale, nell’agosto del 1914.<br /><br />“ ‘Sono ancora così lontano, spero di continuare fino alla fine della guerra’, scrive Marcel nel giugno 1915 – racconta al Presidente una studentessa francese – Non vedrà mai quella fine che aveva tanto atteso”.<br /><br />Wilfred Owen è un poeta inglese. I suoi versi dalla trincea prendono la forma di un buco della serratura dal quale osservare una vita straziata dalla guerra.<br /><br />“Quali campane a lutto per questi che muoiono come bestiame? Solo la rabbia mostruosa dei cannoni – recita un verso della poesia Antifona per la gioventù condannata letto da una studentessa inglese – Solo il rapido crepitare di fucili balbettanti può sgranare le loro affrettate orazioni”.<br /><br />Karl Schrag è un invisibile della Grande guerra. Solo le ricerche dei ragazzi di una scuola tedesca gli hanno restituito una storia: figlio di uno spazzino è morto al fronte all’età di 22 anni.<br /><br />“È morto all’inizio dell’offensiva, quando l’artiglieria si usa di più. Probabilmente è stato vittima di un’esplosione – racconta uno studente tedesco al Presidente Hollande – Mancano le testimonianze e i documenti, come spesso accade per i soldati tedeschi, perché gran parte degli archivi della Grande Guerra sono stati distrutti durante la Seconda Guerra mondiale. Solo il paziente e laborioso lavoro degli storici permette di far luce sulla sorte di milioni di anonimi”.<br /><br />Assente il Cancelliere tedesco, Angela Merkel. François Hollande ha rivolto un messaggio al futuro del suo paese, che vive il ritorno del nazionalismo.<br /><br />“E ogni volta che il nazionalismo riappare, ogni volta che le ideologie dell’odio riaffiorano, ogni volta che il separatismo produce violenza, dobbiamo ricordare a noi stessi dova l’ingranaggio infernale dell’estate 1914 condusse l’umanità – ha detto il capo dell’Eliseo – La memoria non è fatta per il passato, la memoria è per il presente e per il futuro”.<br /><br />“Francois Hollande nel suo intervento ha ricordato la dimensione internazionale del conflitto – conclude l’inviata di euronews, Laurence Alexandrowicz – Su questo anello alle mie spalle sono incisi i nomi di 580.000 soldati. Tra questi, oltre 241.000 britannici: sono loro ad aver pagato il prezzo più alto su questa terra”.
