Jean Claude Juncker ha finalmente rotto il silenzio sullo scandalo LuxLeaks che lo riguarda in prima persona. <br /><br />L’attuale presidente della Commissione europea era primo ministro del Lussemburgo all’epoca degli accordi fiscali segreti con le mutinazionali, in conferenza stampa a Bruxelles Juncker ha respinto le accuse di conflitto di interessi con il suo attuale ruolo ma ha ammesso: <br /><br />“Sono responsabile politicamente di quel che è successo in ogni angolo del paese. Se le concrete misure adottate dall’amministrazione hanno portato ad una situazione di non tassazione, in questo caso mi dispiace” <br /><br />Gli accordi ad hoc hanno permesso ad oltre 300 multinanzionali di approfittare del regime fiscale piu’ favorevole del Lussemburgo e di sottrare entrate fiscali ad altri europei. <br /><br />Tra le imprese citate figurano Apple, Amazon, Ikea, e Crédit Agricole. Ma nello scandalo figuarano anche aziende italiane come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Finmeccanica. <br /><br />Juncker ha affermato ora di voler prepare una direttiva per lo scambio di informazioni sui regimi fiscali agevolati, e ha promesso la tanto discussa armonizzazione fiscale a livello europeo per le imprese.
