Nessuna nuova sanzione economica contro la Russia, a Bruxelles i ministri degli esteri europei hanno preferito piuttosto colpire i separatisti ucraini con nuove misure per singoli individui. Un modo per mostrare che l’Europa non accetta le recenti elezioni organizzate dai separatisti filo russi-. <br /><br />Le sanzioni, secondo l’alto rappresentante per la politica estera, non sono l’unica via d’uscita.<br /><br />“La principale discussione oggi è stata su come rilanciare, su come riaprire un dialogo con la Russsia- ha detto Federica Mogherini- visto che la Russia è parte del problema ma è anche parte di una possibile soluzione della crisi” <br /><br />Mogherini si è detta disponibile a recarsi a Mosca ma di voler prima valutare attentamente se ci sono le condizioni per un incontro costruttivo. <br /><br />Dall’altro lato, l’Unione europea sollecita riforme in Ucraina, dal primo dicembre partiranno consulenti europei che aiuteranno Kiev a riformare la sicurezza dei civili. A capo della missione l’ungherese Kálmán Mizsei. <br /><br />‘All’epoca delle proteste di piazza Maidan- ha detto Mizsei -Le forze dell’ordine hanno agito sfortunatamente non in modo funzionale. L’obiettivo principale è di riformare i diversi corpi di polizia perché facciano correttamente il loro lavoro. La nostra è una missione di consulenza”. <br /><br />119 persone tra russi e ucraini e 23 entità sono già nella lista nera dell’Unione europea. Spetterà ora al vertice europeo di dicembre tra i capi di stato e di governo decidere se adottare nuove misure economiche per costringere Mosca ad avviare un dialogo, per il momento solo tra sordi.