Nato e Stati Uniti che ammainano le loro bandiere e fanno armi e bagagli gettano nel panico l’Afghanistan. <br /><br /> #ISAF Joint Command ends mission, makes history #Afghanistan @NATO http://t.co/RzJPdwFTSs— ISAF (@ISAFmedia) 8 Dicembre 2014<br /> <br /><br /> Alla cerimonia che a Kabul ha formalizzato la conclusione della missione di combattimento di Washington e Alleanza Atlantica ha risposto indirettamente il primo ministro Abdullah Abdullah, che in un’intervista ha parlato di “ritiro troppo improvviso”. <br /><br /> Dal Regno Unito, tra i primi paesi ad aderire alla missione ISAF inviando i propri uomini già nel dicembre 2001, il premier David Cameron prova a rassicurare, dicendo che intercederà perché a Kabul non manchi nulla, nella sua battaglia per la sicurezza. <br /><br /> "10,800 troops, rather than 9,800, could remain in Afghanistan through the end of this year, and for the first few months in 2015."— U.S. Dept of Defense (@DeptofDefense) 6 Dicembre 2014<br /> <br /><br /> Il Segretario alla difesa americano Chuck Hagel aveva promesso sabato un contingente addizionale di 1.000 uomini, che affiancherà i 9.800, lasciati dagli Stati Uniti in Afghanistan per addestrare le forze di sicurezza locali.