Fiammata di proteste e servizio di Uber sospeso nella capitale indiana, dopo che uno dei suoi conducenti è stato accusato a Nuova Delhi di aver abusato di una cliente. <br /><br /> Uber banned from operating in Delhi after driver accused of rape http://t.co/OBXDxZuZhn via @reuters #uber #india #delhi #rape #taxi— Nita Bhalla (@nitabhalla) 8 Dicembre 2014<br /> <br /><br /> Una folla inferocita ha manifestato e bruciato poster del premier Narenda Modi, che aveva promesso una stretta alla sicurezza in favore delle donne. <br /><br /> La decisione della corte di trattenere per tre giorni il conducente sospettato non è bastata ad allontare lo spettro di violenze che il governo stenta ad arginare. <br /><br /> In piazza è scesa anche l’Associazione delle Donne Democratiche, che ha reclamato dure sanzioni contro Uber. La compagnia che offre un servizio-taxi attraverso un’applicazione per smartphone ha affidato a un comunicato la condanna dell'accaduto e la promessa di collaborare con le autorità. <br /><br /> Le voci raccolte in strada parlano però di persistente insicurezza. “Questo episodio non fa che accrescere la mia paura di fare tardi la sera – dice una donna a Nuova Delhi – Sui mezzi pubblici siamo costantemente oggetto di molestie. Anche quando si cammina semplicemente per strada, non ci si sente affatto al sicuro”. <br /><br /> An Indian Uber driver has been arrested in for allegedly raping their passenger: http://t.co/IIy4sLkSAY pic.twitter.com/NI8mLJcBwO— VICE News (@vicenews) 8 Dicembre 2014<br /> <br /><br /> Quattro al giorno gli abusi sulle donne ufficialmente recensiti dalle autorità indiane. La polizia ha minacciato ulteriori provvedimenti contro Uber, accusandola di leggerezza nel vagliare le credenziali dei suoi conducenti.