Dissoluzione della Knesset ed elezioni anticipate il prossimo 17 marzo.<br /><br /> Il voto del Parlamento israeliano – 93 sì e nessun contrario – potrebbe però riservare brutte sorprese al Premier Bibi Netanyahu che, dopo aver chiesto le dimissioni dei due ministri centristi Yair Lapid e Tzipi Livni, rischia di non riuscire a farsi riconfermare alla guida di un nuovo esecutivo.<br /><br /> Su questo punto Livni, ex Ministro della Giustizia, non ha espresso dubbi: “È stata una decisione presa dal Primo Ministro come conseguenza della sua paura nei confronti dei ministri. Ma le elezioni rappresentano l’opportunità di sostituire il Premier” ha detto Livni.<br /><br /> Con l’esclusione degli esponenti centristi, critici verso la politica degli insediamenti e disponibili alla ripresa dei negoziati con i palestinesi, la speranza di Netanyahu era quella di ricreare una coalizione di destra facendo appello ai partiti ultraortodossi. Ma il piano potrebbe scontrarsi con la formazione di un blocco di centro-sinistra composto dai laburisti e dal partito liberale di Livni.
