Le torture della CIA negli interrogatori di prigionieri, accusati di terrorismo dopo l’11 settembre, “non sono state un mezzo efficace per ottenere informazioni”. <br /><br /> Lo ha dichiarato Dianne Feinstein, presidente della Commissione intelligence del Senato, rendendo pubblici i risultati dell’inchiesta sugli abusi dell’agenzia di spionaggio americana sotto l’amministrazione Bush. <br /><br /> “La storia ci giudicherà per il nostro impegno per una società giusta, per la volontà di affrontare una verità terribile e fare in modo che non accada mai più”, ha affermato la senatrice. Davanti a lei un riassunto della relazione finale, frutto di sei anni di lavoro su migliaia di documenti, reperiti nonostante i tentativi di ostruzionismo da parte della CIA.<br /><br /> Nel rapporto si parla dell’uso estensivo dell’annegamento simulato, della privazione del sonno e della minaccia di violenze sessuali. Almeno 39 detenuti vennero sottoposti a tecniche brutali, spesso non autorizzate e condotte da personale impreparato.<br /><br /> Tuttavia il governo ha confermato che nessuno verrà perseguito penalmente.<br /><br /> “Apparentemente Bush venne informato dell’uso di questi metodi nel 2006”, dice il nostro corrispondente Stefan Grobe, “La scorsa settimana ha difeso il programma e si è assunto le sue responsabilità. Ma oggi potrebbe voler ripensarci”.
