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GIUSEPPE PINELLI: UN ASSASSINIO DI STATO RIMASTO IMPUNITO!

2014-12-14 1 Dailymotion

GIUSEPPE PINELLI: UN ASSASSINIO DI STATO RIMASTO IMPUNITO (INTERVISTE A LICIA, CLAUDIA E SILVIA PINELLI) <br />Alberto Roveri, giornalista della rivista Panorama attualmente in pensione e da sempre amico della famiglia Pinelli, ha prodotto un interessante documentario sui fatti che portarono all’assassinio di Giuseppe Pinelli (Milano, 21 ottobre 1928/15 dicembre 1969), partigiano antifascista nelle Brigate Buzzi Malatesta, ferroviere, anarchico, animatore del Circolo Ponte della Ghisolfa di Milano e ingiustamente accusato di essere uno dei colpevoli della strage di stato di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 a Milano, “ufficialmente precipitato” (…) dal quarto piano dei locali della questura di Milano, mentre veniva “interrogato” da cinque funzionari di polizia. Raccontano la moglie Licia, estremamente riservata in tutti questi anni, e le figlie Claudia e Silvia, allora bambine. Licia si è convinta a “parlare” per lasciare una testimonianza orale per i propri nipoti e per non perdere la memoria, quella di come andarono le cose per davvero. Bellissime le fotografie tratte dall’archivio privato di famiglia dei Pinelli e da quello di Roveri. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ricevendole 40 anni dopo i fatti al Quirinale, insieme alla vedova del commissario Luigi Calabresi, aveva dichiarato: “Rispetto ed omaggio quindi per la figura di un innocente, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte di infondati sospetti e di una ingiusta fine”. <br />L'inchiesta conclusa nel 1975 dal giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio “escluse” l'ipotesi dell'omicidio, giudicandola “assolutamente inconsistente” (…), ma per chi non ha le fette di salame sugli occhi “se Pinelli si è buttato, allora Calabresi si è sparato”, come recita la canzone di lotta del cantautore popolare Antonio Catacchio.

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