Gli abitanti di Mosca dormano sonni tranquilli: dopo la tempesta, il ritorno della quiete sarà inevitabile. <br /><br /> Parola di Vladimir Putin, che giovedì ha cercato di rassicurare gli animi dopo un crollo del rublo che quest’anno ha toccato il 45% nei confronti del dollaro. <br /><br /> Sul versante interno, il presidente russo si è limitato a dire che è necessario diversificare l’economia. Ma le cause della crisi, ha sottolineato, sono esclusivamente esogene, riferendosi a sanzioni e crollo del prezzo del greggio. <br /><br /> “Credo che la Banca centrale ed il governo stiano prendendo le misure appropriate per far fronte alla situazione attuale”, ha aggiunto Putin, sollevando però dubbi sulla loro tempestività. <br /><br /> “Qualche rimostranza nei confronti di entrambi sul tempismo e la qualità delle decisioni prese c‘è, ma nel complesso le loro azioni sono state adeguate e corrette”, ha concluso.<br /><br /> Fallito il tentativo di stabilizzare il rublo con un aumento vertiginoso dei tassi di interesse, questa notte la banca centrale ha annunciato nuove misure. <br /><br /> E stavolta l’impresa pare riuscita: i rafforzamenti del capitale delle banche e le aste di valuta estera annunciati hanno ridato ossigeno alla moneta.<br /><br /> Troppo poco, troppo tardi, però, per frenare l’effetto domino nelle strade. Sommandosi al bando sui prodotti agroalimentari occidentali, il crollo della moneta ha fatto schizzare l’inflazione. <br /><br /> Aziende e negozi hanno cominciato ad aumentare i prezzi, facendo scattare tra la gente una vera e propria corsa agli scaffali per accaparrarsi la merce prima dei prossimi aumenti.
