Divide i lionesi, là dove i due fiumi che attraversano la città, il Rodano e la Saona, si riuniscono. È il museo della Confluence , “confluenza”, appunto, quartiere lionese da anni oggetto di riqualificazione e ammodernamento. In passato ospitava magazzini portuali, oggi è sede di uffici e di un centro commerciale, tutti realizzati in chiavi architettoniche ultramoderne. <br /><br /> Un progetto sul quale si lavorava dal 1999, che, tra ritardi e costi lievitati, si conclude col party inaugurale venerdì sera e l’apertura al pubblico sabato.<br /><br /> LT #mdc_inauguration ça commence !! pic.twitter.com/z2Si6GLDva— musée Confluences (@mdc_confluences) 19 Dicembre 2014<br /><br /> Sono tanti gli ammiratori quanto i detrattori della struttura futuristica pensata dalla cooperativa di architetti austriaca Himmelb(l)au. <br /><br /> Per uno di loro, Wolf D. Prix, “è arrivato il grande giorno, finalmente. Questo momento ci rende orgogliosi di tutto il lavoro che abbiamo fatto perché è un progetto follemente bello”.<br /><br /> Il museo della Confluence eredita le collezioni del museo di Lione, chiuso al pubblico da luglio 2007, ma non solo. Nei suoi spazi oltre 2 milioni di oggetti, senza contare quelli che ospiteranno mostre temporanee.<br /><br /> “All’interno è magico – ritiene una donna presente all’inaugurazione – si procede passo dopo passo con una luce speciale che crea l’atmosfera. È veramente magico, riempie gli occhi”.<br /><br /> Fiore all’occhiello dal conto salato. Inizialmente era previsto un costo di 61 milioni di euro, secondo i calcoli della fondazione ifrap è lievitato fino a 350 milioni di euro.<br /><br /> Più contenuto, ma comunque imponente l’ammontare secondo il consiglio generale del Rodano: 255,4 milioni di euro, ai quali andrebbero sottratti 41,6 milioni di euro di penalità affibbiate all’impresa costruttrice Vinci, per mancato rispetto di clausole contrattuali.<br /><br /> Ma, in realtà, la legge prevede un massimo del 25% rispetto all’ammontare del contratto, che per quanto riguarda l’azienda edile era di 120 milioni. Al massimo, dunque, potranno esserne trattenuti 30.<br /><br /> “Al di là delle polemiche finanziarie – dice l’inviato di euronews Frédéric Ponsard – e architettoniche, alla fine il museo della Confluence ha aperto i battenti a Lione. Un forte simbolo per la città, un museo del 21mo secolo nel quale si mischiano argomenti ed epoche”.