Lacrime e sorrisi, amarezza e serenità ai funerali di Bernard Verhlac, più famoso col suo nome di battaglia, Tignous, una delle vittime della strage di Charlie Hebdo.<br /><br /> Molte le facce note, a cominciare da quella di Luz, il disegnatore sulle sui spalle ricade il peso della continuità editoriale del giornale.<br /><br /> “Sono state uccise persone profondamente gentili, capaci di parlare tanto agli adulti che ai ragazzi. Noi faremo esattamente la stessa cosa”.<br /><br /> Un ultimo saluto coerente con lo spirito dei disegnatori, e che non ha mancato di registrare momenti di forte commozione, come è accaduto quando ha preso la parola la moglie di Tignous.<br /><br /> “Riconquistiamo il diritto di fare quello che facevamo prima, di non restare in silenzio, di ricordare che erano tutti pacifici, nonviolenti e repubblicani. Continuiamo a difendere la laicità per i nostri figli, nelle scuole, credo sia fondamentale”.<br /><br /> Al cimitero di Père Lachaise i funerali di Georges Wolinski, i cui lavori erano molto noti anche ai let
