Nonostante i dati sul numero di piattaforme petrolifere in calo negli Stati Uniti, il prezzo dell’oro nero non sembra dare segni di ripresa.<br /><br /> Alle preoccupazioni per un eccesso di offerta, causate dall’invasione del mercato da parte dell’olio di scisto, continua a sommarsi la previsione di una domanda debole.<br /><br /> Gli ultimi dati economici (il taglio delle previsioni di crescita globale da parte dell’Fmi e il rallentamento della Cina, uno dei principali importatori) non fanno che aggiungere benzina sul fuoco.<br /><br /> Questo martedì il greggio scambiava sotto i 49 dollari al barile, mentre all’orizzonte non sembra prospettarsi alcun intervento straordinario da parte dell’Organizzazione dei Paesi esportatori.<br /><br /> A dirlo è stato il ministro per il petrolio iraniano, che ha anche avvertito: senza un taglio della produzione, i prezzi potrebbero scendere addirittura a 25 dollari al barile.<br /><br /> Cresce, intanto, la differenza tra il prezzo spot e i futures con consegna a fine anno.
