Il contesto è cambiato, la sostanza no. Il fragile accordo raggiunto a Minsk non regge alla prova del terreno nell’Est dell’Ucraina.<br /><br /> I combattimenti proseguono e s’intensificano nella città di Debaltseve e nelle frazioni circostanti. Le forze filo-russe sono riuscite ad entrare nell’agglomerato urbano dove da giorni, già prima dell’entra in vigore nominale del cessate il fuoco, erano circondate alcune migliaia di militari dell’esercito ucraino.<br /><br /> Ora i separatisti, forti delle ultime dichiarazioni del Presidente russo Vladimir Putin, spingono per l’apertura di un corridoio umanitario per far uscire in sicurezza i soldati di Kiev e lasciarli tornare alle loro famiglie, come ha detto il Capo del Cremlino.<br /><br /> Il corridoio umanitario significa, ovviamente, la consegna definitiva nelle mani dei separatisti della città strategica di Debaltseve, snodo tra le due province di Donetsk e Lugansk. Kiev ha chiesto alla comunità internazionale di condannare l’entrata dei ribelli nella città.