L’ex first-lady della Costa d’Avorio Simone Gbagbo è stata condannata in patria a 20 anni di carcere, per il ruolo svolto nelle violenze che dopo la sconfitta elettorale del marito Laurent, fecero più di 3.000 morti nel 2011.<br /><br /> La pena, pari al doppio di quella richiesta dalla pubblica accusa, risulta da capi d’imputazione come costituzione di bande armate e attentato alla sicurezza dello Stato.<br /><br /> Dal canto suo, Laurent Gbagbo dovrà rispondere a luglio di crimini contro l’umanità davanti alla Corte Penale Internazionale. <br /><br /> <br /><br /> Anche ai danni di Simone Gbagbo, ai tempi in cui era first-lady soprannominata “la Signora di ferro”, la Corte Penale Internazionale aveva formulato le stesse accuse. Abidjan si era tuttavia rifiutata di concederne l’estradizione, imponendo che fosse processata in patria. <br /><br /> Alla sbarra insieme a lei sono finite altre 82 persone, anche loro a vario titolo accusate di aver partecipato alle violenze del 2011. Tra loro anche il figlio Michel e l’ex numero uno della