Una visita in barca al carcere dove attendono di essere giustiziati e un accorato appello alla telecamere sono l’ultima e disperata carta giocata dai familiari dei due australiani condannati a morte in Indonesia per traffico di droga. <br /><br /> Le sempre più flebili speranze di salvar loro la vita riposano in un ricorso amministrativo contro il rifiuto della grazia presidenziale. <br /><br /> “Le nostre famiglie continuano a sperare che il Presidente Jodo Widodo si ravveda e si renda conto di quanto Myuran e Andrew hanno fatto in prigione per aiutare gli indonesiani – dice Chinthu Sukumaran, fratello di uno dei due condannati a morte australiani -. Chiediamo soltanto che venga loro concesso di trascorrere il resto della loro vita in prigione, invece di essere giustiziati”.<br /><br /> Le tensioni diplomatiche fra Canberra e Giakarta alimentate dal caso hanno vissuto un’ulteriore impennata nelle ultime ore con il Ministro della sicurezza indonesiano, che alle pressioni del primo ministro Tony Abbott ha replicato,
