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Gallipoli (LE) - Danneggia auto dell'ex socio con fucile da sub (11.03.15)

2015-03-11 12 Dailymotion

http://www.pupia.tv - Gallipoli (Lecce) - Un 28enne di Gallipoli ha danneggiato l’auto della compagna del suo ex socio d’affari, ferendo poi quest’ultimo alla mano con un coltello. Dovrà pertanto rispondere di lesioni aggravate e danneggiamento il giovane che, fino all’episodio di ieri, era incensurato e prestava lavoro presso un ape calessino con cui portava in giro i turisti tra i monumenti artistici e le bellezze naturali di Gallipoli.<br /><br />Intorno alle 15.30 di ieri, in pieno raptus, è arrivato in via Milano a bordo della propria macchina, iniziando a cospargere di liquido infiammabile una Citroen C3 lì parcheggiata, di proprietà di S.P., 39enne compagna del suo ex socio, B.N., gallipolino 40enne, titolare di una licenza per “Ape calessino”.<br /><br />Al primo tentativo di incendiare l’auto, non andato a buon fine, il giovane ha imbracciato un fucile da sub e ha iniziato a tagliare, con l’arpione dell’arma, gli pneumatici della vettura, colpendo ed infrangendo il parabrezza ed il lunotto posteriore nonché i finestrini laterali, andati completamente in frantumi.<br /><br />Poi si è diretto verso l’abitazione dei due conviventi, e, brandendo un coltello a serramanico con lama di 20 centrimetri, dopo essersi fatto aprire gridando, si è scagliato dapprima contro la ragazza che aveva aperto la porta di casa e, immediatamente dopo, contro l’uomo tentando di accoltellarlo e dileguandosi poco dopo.<br /><br />L’uomo aggredito riportava diverse lesioni ed una ferita di arma da taglio sulla mano destra. Trasportato al pronto soccorso dai sanitari del 118, veniva giudicato guaribile in cinque giorni.<br /><br />Sul posto, sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia e gli agenti del commissariato di polizia, allertati dalle vittime dell’aggressione. Una pattuglia dei carabinieri ha raggiunto il fuggitivo a bordo della sua vettura, ancora sporco di sangue e in stato confusionale. Il 28enne è stato arrestato, ammettendo le proprie responsabilità. D’intesa con il pm di turno, è stato costretto ai domiciliari

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