Nell’offensiva della scorsa estate a Gaza, l’esercito israeliano fece un uso indiscriminato della forza, causando un numero di vittime civili senza precedenti.<br /><br /> Questa l’accusa contenuta in un rapporto di Breaking The Silence, un’organizzazione legata alla sinistra radicale israeliana, che ha raccolto le testimonianze di una sessantina di militari.<br /><br /> Il direttore del dipartimento ricerca afferma che era “pratica corrente che l’artiglieria sparasse migliaia di proiettili contro aree densamente abitate, per preparare l’ingresso dei soldati in quei quartieri. Dopo aver lanciato i volantini che raccomandavano agli abitanti di andarsene – aggiunge – non c’era più alcuna ragione di distinguere tra civili e miliziani”. <br /><br /> Diversi veterani affermano che le regole di ingaggio fossero così permissive da lasciare ai comandanti sul campo e ai loro soldati un’ampia discrezionalità sulla scelta di aprire il fuoco e sugli obiettivi da colpire.<br /><br /> Critica la reazione delle autorità militari, secondo l
