Sessantuno a cinquantanove. Le difficili manovre con le quali Benyamin Netanyahu ha portato a compimento la creazione del suo nuovo esecutivo sono tutte nei risicatissimi numeri della fiducia. Lavoro durato due mesi, dopo le elezioni che avevano comunque visto la vittoria del suo Likud.<br /><br /> E infatti il primo ministro israeliano ha tenuto a sottolineare che lavorerà all’allargamento della coalizione, già formata da cinque partiti, ma pensa anche a una riforma per assicurare maggiore governabilità.<br /><br /> Il presidente della Knesset, Yoel Edelstein, ha dovuto allontanare tre deputati arabi, per consentire al primo ministro di leggere il proprio intervento.<br /><br /> Oggetto di contestazione durante il discorso prima del voto da parte della Lista araba unita, terza forza del parlamento, Netanyahu è stato bersaglio anche delle critiche dei laburisti per aver “messo insieme un circo”. Il leader della sinistra Isaac Herzog ha chiuso, così, a ogni ipotesi di fare da “stampella” a un governo con ben poco so