http://www.pupia.tv - Napoli – E’ stato intitolato a Giuseppe Riccio il centro sportivo di via Gabriele Manthone' realizzato in un bene confiscato alla mafia. <br /><br />Il 17 dicembre del 2015 un gruppo di sette persone fece irruzione in un ristorante di via Calata Capodichino con l'intento di uccidere il titolare. Giuseppe, sposato e con un bimbo di 17 mesi, non ebbe paura di affrontare gli aggressori armati di spranghe e pistole. Fu ucciso con tre colpi di arma da fuoco e il suo gesto è stato ricordato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha scoperto la targa di intitolazione del centro sportivo assieme alla moglie di Riccio, Maria Ferrone. <br /><br />"Restituiamo al quartiere un bene confiscato - spiega de Magistris - e queste testimonianze servono per non dimenticare e perché' molte famiglie sentono di non aver ricevuto la giustizia che speravano". E per la prima volta un bene confiscato viene intitolato a una vittima di mafia. "Ne sono felice - dice la vedova di Riccio Maria Ferrante - perché' mio figlio, che oggi ha 11 anni, passando di qui vedrà il nome di suo padre e ne sarà orgoglioso. Mio marito era nel posto giusto nel momento giusto. Erano gli altri a trovarsi nel posto sbagliato. Purtroppo in questi casi non c’è ergastolo che ripaghi, perché' l'ergastolo è per noi familiari". <br /><br />L'immobile è composto di due piani, oltre quello terra, per complessivi 363 metri quadrati e sarà l'ambiente del progetto 'Lo sport metafora della società civile' per l'assistenza ai minori disagiati, con l'interazione della polizia nelle attività sportive dei residenti, delle scuole e delle associazioni del territorio. (16.06.15)