Forse è ancora presto per festeggiare la fine della crisi greca, ma una cosa sembra ormai certa: il piano presentato da Atene ai creditori come contropartita per l’auspicato, quanto imminente, sblocco dell’ultima tranche di aiuti sarà una mazzata per il fragile sistema industriale greco fatto di piccole e medie imprese. <br /><br /> Per aumentare gli incassi il Primo ministro Alexis Tsipras ha messo sul tavolo del negoziato una speciale tassa del 12% sulle aziende che realizzano un utile annuale di oltre 500mila euro ed una “tassa di solidarietà” per chi guadagna oltre 30mila euro l’anno. <br /><br /> Previsto anche l’aumento dell’imposta sui redditi d’impresa e, a partire dal prossimo mese, la riforma dell’Iva, che prevede tre aliquote (23%, 13% e il 6%), e che già quest’anno ha lo scopo di generare 680 milioni di euro e un ulteriore miliardo e 360 milioni nel 2016. <br /><br /> “Tutte queste nuove tasse ci uccideranno! dice questo gioielliere di Atene, con negozio nella principale via dello shopping. Aumentare l’