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Napoli - "La Buona Scuola", protesta dei Cobas (24.05.15)

2015-06-25 1 Dailymotion

http://www.pupia.tv - Napoli - Dopo l’annuncio del rinvio al prossimo anno del Ddl “cattiva scuola” fatto da Renzi a “Porta a porta” il 16 giugno, il governo ha cambiato rotta a 180 gradi ed appare disposto addirittura a giocarsi le sorti della legislatura sull’odioso e distruttivo, per chiunque abbia a cuore le sorti della scuola pubblica, disegno di legge. <br /><br />“Martedì 23 il governo, in Commissione cultura, ha proposto alcuni emendamenti del tutto ininfluenti sull’inaccettabile impianto generale della ‘cattiva scuola’ e, contemporaneamente, il ritiro degli emendamenti da parte delle opposizioni. E visto che tale ritiro non ci sarà, probabilmente non ci sarà alcun voto in Commissione e il governo trasferirà direttamente il Ddl in Aula, imponendo il voto di "fiducia". Sembrava che, almeno in extremis, la grandiosa mobilitazione del popolo della scuola pubblica e i clamorosi e ripetuti tracolli elettorali del Pd avessero riportato alla ragione il governo”. È quanto riferiscono in una nota Cobas Trieste.<br /><br />“E invece - continua la nota - , malgrado la totale opposizione dei protagonisti dell’istruzione, gli scioperi plebiscitari, gli schiaffoni elettorali e i drastici cali di consenso - 9 punti in meno rispetto alle elezioni europee, e 4 punti solo nell’ultimo mese -, Renzi si gioca le sorti del suo governo sul ddl, mettendo in conto l’ostilità totale e duratura del popolo della scuola pubblica (che, come si è potuto verificare nelle ultime settimane, sposta milioni di voti) e ricattando le opposizioni interne con la minaccia dello scioglimento delle Camere nel caso di bocciatura della ‘fiducia’”’.<br /><br />“Comunque – concludono – il ricatto renziano ‘o Ddl o niente assunzioni’ non ha funzionato. Il movimento ha rafforzato ulteriormente la protesta ed è in piazza senza soste, riaffermando che per i docenti è intollerabile perdere la libertà di insegnamento ed essere giudicati, assunti e licenziati da un preside-padrone che distribuirebbe premi o punizioni in base alla subordinazione ai suoi voleri; mentre l’assunzione stabile dei precari non è una graziosa concessione del governo ma un dovere assoluto verso docenti ed Ata precari che lavorano nella scuola da lungo tempo e che ogni anno vengono assunti e licenziati. Ad essi/e va resa giustizia sulla base della sentenza della Corte europea che ne ha richiesto la stabilizzazione dopo 36 mesi di lavoro; e dunque è inderogabile un decreto che non solo confermi la stabilizzazione dei centomila annunciati ma anche un piano di assunzione stabile di tutti gli altri docenti ed Ata che hanno i requisiti citati dalla Corte di giustizia”. <br />(24.05.15)

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