Trascinato ai minimi da tre mesi dai timori che la crisi greca e la volatilità sui mercati cinesi possano pesare sulla domanda globale, il petrolio è finalmente tornato a dare segnali di ripresa. <br /><br /> Il Brent, il greggio di origine europea, è risalito sopra i 57 dollari al barile. Merito dei rapporti relativi alle riserve in calo negli Stati Uniti, ma soprattutto di un altro negoziato che non preannuncia per nulla in discesa. <br /><br /> Quello sul nucleare iraniano, che ancora non è riuscito a produrre un accordo definitivo per la rimozione delle sanzioni. Chi ha scommesso su un rapido riaffluire del petrolio di Teheran sui mercati dovrà decisamente ricredersi.