Sandra Bland, attivista afroamericana per i diritti civili, è fermata su di un’autostrada in Texas per non aver segnalato il cambio di corsia con la freccia. Scoppia un alterco con il poliziotto, la donna viene arrestata e poi trovata morta in cella 3 giorni dopo, soffocata da un sacchetto di plastica. Ufficialmente è per ora un suicidio, ma la magistratura ha aperto un’inchiesta. <br /><br /> Pochi credono all’ipotesi del suicidio, per evitare le recrudescenze di scontri interetnici come ce ne sono stati in questi mesi però, i leader della comunità nera invitano alla calma, seppur nel più sfacciato politichese: “Vogliamo chiarire quello che è accaduto alla signora Bland” dice un senatore di colore texano. “Dopo quello che è successo nel nostro paese, è importante chiarire i rapporti fra le forze dell’ordine e la comunità afroamericana. Vogliamo esser certi che la gente non consideri l’inchiesta una copertura”.<br /><br /> La famiglia e gli amici della donna, conosciuta come persona impegnata, non credono
