http://www.pupia.tv - Napoli - Quarantotto persone denunciate, 13 opifici clandestini sequestrati, multe per circa 800mila euro: questo il bilancio di un'operazione eseguita dai carabinieri nei confronti di 200 aziende che ha portato alla luce soprattutto le condizioni disumane in cui erano costretti a lavorare gli operai, in maggior parte asiatici. Dove lavoravano mangiavano e dormivano anche: i letti, poi, erano sistemati sui servizi igienici. <br /><br />Oltre al contrasto del lavoro sommerso, i militari del comando provinciale di Napoli, insieme al Nas e al Noe, hanno accertato anche lo smaltimento illecito di rifiuti, l'abusivismo commerciale e la contraffazione.<br /><br />I controlli sono avvenuti, nelle ultime 48 ore, ed hanno interessato in particolare l'hinterland napoletano, dove si registra la maggiore concentrazione di insediamenti produttivi tessili. I carabinieri hanno riscontrato casi di assenza totale dei minimi requisiti di sicurezza, macchinari e merce stipati negli stessi ambienti in cui gli operai lavoravano (anche per 14 ore al giorno) e vivere. <br /><br />In un opificio, situato nell'area rurale di Terzigno, le persone, tutte clandestine, erano ridotte a dormire con reti e materassi adagiati sui servizi igienici. Sono state sequestrate anche piccole aree esterne agli edifici controllati, utilizzate per lo smaltimento illecito di rifiuti derivanti dalle produzioni tessili. <br /><br />La maggior parte delle violazioni accertate riguarda la materia ambientale, la sicurezza e l'igiene sul lavoro, la vendita di prodotti con segni falsi, la commercializzazione di prodotti privi di marchio, gli obblighi riguardanti il soggiorno in Italia e il cambio di destinazione d'uso degli immobili.<br /><br />Inoltre, sono stati identificati 103 lavoratori in nero, di nazionalità cinese e bengalese, sequestrati 13 opifici per la lavorazione tessile, elevate 29 sanzioni penali e 69 amministrative, per un importo di 800mila euro e sequestrati circa 11mila capi di abbigliamento. (01.08.15)