L’accordo sul nucleare iraniano, raggiunto a Vienna, lo scorso luglio, è adesso al vaglio del Congresso americano.<br />Che è chiamato a esprimersi entro il 17 settembre.<br /><br /> Essendo il Congresso a maggioranza repubblicana, la risoluzione contro l’accordo è destinata a passare. <br />Obama, però, esercitando le proprie prerogative presidenziali, porrà il veto e a quel punto la risoluzione dovrà essere votata una seconda volta. Perché passi però ci vorrà la maggioranza dei 2/3 del Congresso.<br />Maggioranza qualificata che presuppone la defezione di un numero considerevole di democratici.<br /><br /> John Kerry, Segretario di Stato americano:<br /><br /> “Se ci defiliamo, cammineremo da soli. I nostri partner non ci seguiranno, convinti anche loro dell’inutilità delle sanzioni che hanno portato l’Iran al tavolo negoziale.<br />Con l’accordo, avremo una possibilità in più di arrivare a una soluzione pacificamente”.<br /><br /> Il pressing dei repubblicani si rivolge in modo particolare a quei democratici che si dicono scettici e a quelli
