Il governo croato per ora non conferma l’uccisione di Tomislav Salopek. I sequestratori, dello “Stato del Sinai” che ha aderito all’Isil, sostengono di averlo decapitato alla scadenza dell’ultimatum. Avevano richiesto la scarcerazione delle militanti detenute in Egitto. <br /><br /> A Zagabria, è stato il premier a commentare: <br /><br /> “Dobbiamo rompere il silenzio, qualcuno lo deve fare. Ho il dovere di dire ai <br />Croati che quello che abbiamo visto è orribile. Non so se potremo confermerne la verità nei prossimi giorni, ma quello che vediamo non ha un bell’aspetto, è orribile”. <br /><br /> Salopek, trentenne ingegnere, lavorava per un’azienda francese al Cairo, la Compagnie Générale de Géophysique, che fornisce servizi geofisici ai gruppi petroliferi. Il sequestro è avvenuto a fine luglio nel deserto del Sinai. I sequestratori hanno diffuso un video e una foto, che dimostrerebbero l’avvenuta decapitazione.
