Scene di gioia mercoledì sera all’aeroporto di Ankara: sono tornati a casa gli altri sedici dei diciotto operai turchi sequestrati il 2 settembre a Baghdad da uomini armati. <br /><br /> Gli operai sono stati rilasciati mercoledì mattina a sud della capitale irachena, due settimane dopo la liberazione dei loro due colleghi a Bassora. Accolti dalle autorità turche, i 16 hanno potuto riabbracciare i propri cari.<br /><br /> “Ritrovo la mia famiglia – dice uno degli ex ostaggi – è quello che ho sempre voluto. Grazie mille alle nostre istituzioni. Non pensavo a me. Pensavo alla mia famiglia, pensavo soltanto a loro”.<br /><br /> “I sequestratori ci hanno trattato molto bene – racconta un altro operaio – non abbiamo avuto problemi. Siamo stati liberati grazie al governo, gli siamo grati”.<br /><br /> Il sequestro – avvenuto in un cantiere di uno stadio di calcio, nel quartiere sciita di Sadr City – era stato rivendicato dal gruppo Furaq al Mot (squadroni della morte).<br /><br /> La tregua raggiunta la settimana scorsa in alcuni villaggi s