I raid russi in Siria aprono una crisi diplomatica fra Mosca e Ankara. La Turchia accusa il Cremlino di aver violato il suo spazio aereo.<br /><br /> La Russia minimizza, parla di una violazione involontaria e preferisce sottolineare i risultati raggiunti con le incursioni: un campo di addrestramento dell’ISIL distrutto nella provincia di Idlib e un centro di comunicazioni con due depositi di armi rasi al suolo ad Homs. <br /><br /> Ankara intanto promette una risposta immediata in caso di ulteriori provocazioni: “Le regole di ingaggio della Turchia – chiarisce il premier Davutoglu – si applicano a tutti gli aerei, siano essi siriani, russi o provenienti da altrove. Le forze armate turche, a questo proposito, hanno istruzioni molto chiare”. <br /><br /> Preoccupazione per quanto accaduto nei cieli turchi è stata espressa dagli Stati Uniti, mentre la NATO <br />chiede a Mosca lo stop immediato dei raid: “Le azioni della Russia – sottolinea il Segretario Generale Stoltenberg – non contribuiscono alla sicurezza e alla stab
