Il presidente cinese Xi Jinping è stato ricevuto con tutti gli onori a Londra, per una visita di quattro giorni nel corso della quale il governo Cameron conta di accreditare la Gran Bretagna come primo partner commerciale di Pechino in Occidente.<br /><br /> Tante attenzioni non potevano non attirare qualche critica da parte di chi rinfaccia a Londra un’eccessiva condiscendenza sul fronte dei diritti umani.<br /><br /> Rebiya Kadeer, rappresentante degli uiguri, minoranza turcofona di fede musulmana che vive nel nord-ovest della Cina, ha detto che “il tappeto rosso con cui è stato accolto Xi è macchiato del sangue degli uiguri, dei tibetani e di altri dissidenti”.<br /><br /> Riserve arrivano anche da Washington, preoccupata per le mire espansionistiche di Pechino nel Mar Cinese meridionale.<br /><br /> Ma niente sembra distogliere Londra dal pensiero dei contratti che sono in gioco con la visita di Xi: si parla di un flusso di denaro verso la Gran Bretagna che potrebbe toccare i 100 miliardi di sterline in dieci anni. E di
