Sfondata la soglia psicologica dei 40 dollari al barile, ecco che il prezzo del petrolio si ritrova nuovamente in caduta libera. <br /><br /> Il Brent, il greggio di origine europea, è arrivato scambiare a pochi centesimi da quei 36,20 dollari al barile visti nel 2008 allo scoppio della crisi economica. Discorso simile per il WTI americano, che lunedì è sceso sotto i 34 dollari e 60 al barile. <br /><br /> Dopo il vertice dell’Opec di inizio dicembe che ha di fatto cancellato qualsiasi ipotesi di tetto alla produzione, gli analisti prevedono ora un aumento del surplus globale di oro nero. <br /><br /> La domanda è vista in rallentamento, mentre l’offerta è sempre più sostenuta (anche da parte dei produttori non Opec come la Russia). E spunta, tra l’altro, l’incognita Iran, che si prepara a inondare i mercati di greggio dopo la rimozione delle sanzioni prevista per l’anno prossimo.