http://www.pupia.tv - Caivano (Napoli) - Nella Terra dei Fuochi si muore di più che in altre zone d'Italia, ci si ammala più di cancro, anche tra i bambini, e si registrano più ricoveri. E' il quadro allarmante tracciato dall'Istituto Superiore di Sanità in un rapporto cone l'aggiornamento della situazione epidemiologica nei 55 Comuni, definiti dalla Legge 6/2014 come "Terra dei Fuochi", completato nel maggio 2014.<br /><br />Il quadro epidemiologico della popolazione in oggetto, scrive l'Iss, "è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità, dell'incidenza tumorale e dell'ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l'esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani".<br /><br />Si osservano in particolare "eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni. L'analisi evidenzia alcuni Comuni nei quali si sono rilevati specifici segnali che richiedono ulteriori e cogenti approfondimenti. Queste osservazioni concorrono a motivare l'implementazione del risanamento ambientale e l'immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti".<br /><br />“E ci chiamavano allarmisti!”, ironizza amaramente don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, uno dei simboli della lotta alle ecomafie tra le province di Napoli e Caserta. <br /><br />Su Facebook il sacerdote ha scritto: «Non canto vittoria. Non posso. Non ce la faccio. Ho il cuore a lutto questa sera. Non che mi illudessi del contrario, no. Avrei preferito, però, essere smentito. Avrei voluto dire: “Vi chiedo scusa”. “Mi ero sbagliato”. Vi ho “allarmato” inutilmente. <br /><br />Invece… Invece … Invece avevamo ragione noi. Bella consolazione! Solo i ciechi, i sordi, i disonesti, gli imbroglioni potevano dire il contrario. Nella “Terra dei Fuochi” ci si ammala e si muore di più di cancro. Accade soprattutto ai bambini. Ai nostri figli. Ai nostri nipotini. Intollerabile. Insopportabile. E questa volta non lo dice un prete. Questa volta a parlare non è “l’emozione” ma la “scienza”. Grazie alle mamme orfane dei loro figli. Grazie al dottor Antonio Marfella. <br /><br />Grazie al quotidiano “Avvenire”. Grazie alla Polizia forestale. Grazie alla Chiesa campana. Grazie ai medici per l’ambiente. Grazie ai giornalisti e ai magistrati amanti della verità. Grazie ai nostri meravigliosi volontari. Siamo giunti alla diagnosi. Adesso occorre arrivare alla terapia. Senza perdere altro tempo prezioso. Dio vi benedica». (12.01.16)