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Il piano della Commissione per rilanciare l'Ue

2016-09-14 0 Dailymotion

Sicurezza, difesa, crescita digitale, giovani.<br /><br /> In occasione del discorso annuale sullo stato dell’Unione europea il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, ha illustrato i punti essenziali del piano d’attacco della Commissione per fare uscire l’Unione dalla crisi esistenziale.<br /><br /> Se la sicurezza resta prioritaria, per ritrovare slancio l’Europa deve darsi i mezzi anche finanziari per questo la Commisione intende raddoppiare la capacità finanziaria del piano d’investimenti lanciato nel 2014.<br /><br /> I punti salienti del discorso di Juncker:<br /><br /> “Non distruggiamo, non miniamo , vogliamo piuttosto costruira un’Europa migliore”.<br /><br /> “I prossimi 12 mesi saranno decisivi se vogliamo riunire l’Europa. Se vogliamo mostrare all’Europa e al mondo che siamo capaci di azioni congiunte”.<br /><br /> “La Commissione propone oggi la formazione di un corpo di solidarietà. <br />Giovani in tutta Europa potranno fare volontariato per aiutare dove più ce n‘è bisogno, per rispondere a situazioni di crisi come quella dei rifugiati o il recente terremoto in Italia.<br />Sono abilità che consentiranno a questi giovani di trovare un lavoro ma saranno anche una grande esperienza umana”.<br /><br /> “Un ‘Europa che protegge è un’Europa che si difende, dobbiamo difenderci dal il terrorismo, prima di tutto, è una priorità; come siamo stati solidali nel dolore, dobbiamo restare uniti nel dare una risposta collettiva. Dobbiamo restare fedeli a noi stessi, ai nostri valori, alla nostra società democratica, aperta e tollerante”.<br /><br /> “Il mondo diventa più grande ogni giorno di più e l’Europa più piccola; se vogliamo continuare a contare e a influenzare il mondo è solo insieme che riusciremo a mantenere questo status”.<br /><br /> “Guardate il conflitto in Siria, le conseguenze per l’Europa sono immediate, ma dov‘è l’Unione? Partecipano gli Stati membri ai negoziatiper la pace?”<br /><br /> “La storia non si ricorderà di noi, ma dei nostri errori, non rendiamoci colpevoli di errori che potrebbero mettere fine all’Europa”.<br />

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