I ministri degli esteri tedesco e francese sono a Donetsk in Ucraina dove il leader filorusso dell’autoproclamata repubblica popolare, Alexander Zakharchenko, aveva annunciato una tregua unilaterale. <br /><br /> Un cessate-il-fuoco che doveva cominciare alla mezzanotte tra il 14 e il 15 settembre, ma che non sembra resistere. Una tregua iniziata sotto pessimi auspici. Visto quello che aveva detto lo stesso Zakharchenko: “nel caso, l’Ucraina non rispetti il cessate il fuoco, i soldati filorussi saranno autorizzati ad intervenire”.<br /><br /> Gli abitanti della regione raccontano altre storie di questa tregua: “Ho portato fuori il mio cane questa mattina e ho sentito dei colpi di obice in lontananza. Certo non so che cosa fosse. Non sono un esperto, ma credo si trattasse di pezzi di artiglieria pesante”. <br /><br /> “Credo che non ci sia nessun cessate-il-fuoco. Hanno bombardato tutta la notte e la mattina”. <br /><br /> “Anche lo scorso primo settembre si era detto che c’era un cessate-il-fuoco, ma hanno continuato a bombardarsi. Dobbiamo sperare nel meglio, altrimenti non ci sarebbe una ragione per vivere. La speranza è l’ultima a morire”. <br /><br /> Quello che accade in Ucraina è chiamato “conflitto di bassa intensità”, una guerra silenziosa che provoca tensione fra Russia, Ucraina e Unione Europea. <br /><br /> Bruxelles ha prolungato di altri sei mesi le sanzioni a 146 personalità e 37 società ucraine e russe per la violazione dell’integrità territoriale di Kiev, estendendo fino al 15 marzo 2017 il blocco dei visti ed il congelamento dei beni.<br />