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WikiLeaks: il braccio di ferro tra Assangee la giustizia continua

2016-09-16 1 Dailymotion

Il braccio di ferro tra la giustizia e Julian Assange inizia sei anni fa.<br /><br /> Nel 2010, il fondatore di WikiLeaks svela l’anima più intima degli Stati Uniti pubblicando oltre 500 mila documenti secretati sulla guerra in Iraq e in Afganistan.<br /><br /> Assange diventa una sorta di anti-eroe braccato da mezzo mondo, osannato dall’altra metà.<br /><br /> Nel dicembre del 2010 è arrestato dalla polizia britannica su mandato internazionale spiccato dalla giustizia svedese. L’accusa: molestie e violenze sessuali.<br />È liberato su cauzione.<br /><br /> Lui teme però che l’operazione sia orchestrata dagli Usa, che lo vogliono in Svezia per poi estradarlo. Fa appello alla giustizia britannica chiedendo la revoca del mandato d’arresto internazionale.<br /><br /> Il verdetto della Corte Suprema di Londra, il 30 maggio del 2012, è senza appello:<br /><br /> Lord Nicholas Phillips, presidente della Corte suprema:<br /><br /> “Abbiamo concluso che la procura della repubblica svedese, in qualità di autorità giudiziale ha rispettato le procedure vigenti, la richiesta di estradare Assange è legale e il suo appello è respinto”.<br /><br /> Colpo di scena, nel giugno del 2012 Assange chiede asilo all’ambasciata dell’Ecuador a Londra e si presenta al mondo come un perseguitato politico.<br /><br /> “WikiLeaks è sotto minaccia, così come la libertà di espressione e lo stato di salute delle nostre società”.<br /><br /> Nel febbraio scorso è la stessa Commissione Onu sulle detenzioni arbitrarie a puntare il dito contro la sua condizione.<br /><br /> “La condizione del signor Assange è un abuso che deve finire. La sua integrità fisica e la sua libertà di movimento devono essere rispettata”.<br /><br /> Il braccio di ferro continua, Assange dovrebbe essere interrogato dalla giustizia svedese il 17 ottobre nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.<br />

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