“Restate tutti a casa”: con questo slogan in Venezuela l’opposizione di centro-destra ha indetto per questo venerdì uno sciopero generale che ha fatto salire la pressione sull’esecutivo socialista di Nicolas Maduro. L’esercito sequestrerà le aziende che aderiscono. Lo sciopero è una protesta contro la sospensione del referendum per revocare il mandato del presidente.<br /><br /> 1000’s of people filled the streets of #Venezuela to protest against President Maduro. https://t.co/1RtleqvU36 pic.twitter.com/yc0Afem3Jr— CBN News (@CBNNews) 28 October 2016<br /><br /> “Questa è una questione politica. È una lotta di potere, uno scontro tra titani, per vedere chi riesce a ottenere cosa. Alla fine, sono le persone che soffrono. Il lavoro muove il paese, senza lavoro non c‘è niente”, dice un residente di Caracas.<br /><br /> “Io non sono un sostenitore del governo, sono dalla parte dell’opposizione, ma non sono d’accordo con uno sciopero di 12 ore. È assurdo. Non ha senso”, aggiunge un altro.<br /><br /> Thousands take to the streets in #Venezuela in protests against socialist government. https://t.co/kEwE33xRTh pic.twitter.com/5BrydvY8U0— FOX Business (@FoxBusiness) 27 October 2016<br /><br /> L’opposizione, che da nove mesi ha la maggioranza in Parlamento, chiede la destituzione di Maduro, eletto nel 2013 e in carica fino al 2019, ritenendolo incapace di risolvere la crisi economica. Per smorzare le tensioni, il presidente ha aumentato del 40% il salario minimo, ora a 140 dollari al mese. Un aumento che non cambia la situazione poiché l’inflazione ha raggiunto il 475%. Annunciate nuove mobilitazioni contro il governo, dopo la protesta di mercoledì scorso sfociata in violenti scontri, con un poliziotto ucciso e una ventina di feriti.<br />
