In Islanda hanno sfidato venti gelidi e pioggia i cittadini che si sono recati alle urne per le elezioni politiche anticipate. <br /><br /> Ma il brutto tempo è un dettaglio minore in un paese che sembra pronto a voltare pagina, dopo un governo di centro destra. <br /><br /> In crescita nei sondaggi al 20% i Pirati, formazione anti-sistema, che potrebbe puntare a una coalizione con altri 3 partiti, tra cui i Verdi. <br /><br /> “Non abbiamo intenzione di temporeggiare – dice la leader dei Pirati, Birgitta Jonsdottir – Vogliamo soltanto portare l’Islanda nel 21° secolo. E lo facciamo con il coraggio di realizzare una politica diversa”. <br /><br /> #Iceland #Vote to be a #Pirate \0/#Pirates support free culture and free software. pic.twitter.com/VeQ6NJBTA1— ☆ Anonymous (@h0t_p0ppy) 29 septembre 2016<br /> <br /><br /> Nella ventata di novità si cerca di inserire anche il Partito Liberale, riformista e filo-europeista. <br /><br /> “È importante questo voto – sottolinea Benedikt Johannesson, candidato Vidreisn – perché la società islandese è stata passiva per troppo tempo. Ora devono essere applicate le riforme che i cittadini chiedono. E noi le abbiamo nel nostro programma”. <br /><br /> Nella campagna elettorale è emersa l’indignazione per il sistema su cui si basa la politica tradizionale. <br /><br /> “Voglio che sparisca la corruzione – dice una cittadina – Pretendo che il sistema funzioni, in modo trasparente che le persone possano avere accesso a tutte le informazioni”.<br /><br /> Il voto arriva dopo lo scandalo dei Panama Papers che ha travolto il primo ministro islandese Gunnlaugsson. Ora gli elettori potrebbero decidere di premiare gli “outsider”.<br />