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Varese - False fatture, maxi frode da 1 miliardo: nei guai il Gruppo Casti (25.11.16)

2016-11-25 9 Dailymotion

http://www.pupia.tv - Varese - I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese hanno individuato un sodalizio criminale dedito, da anni, alla realizzazione di un complesso e multiforme sistema di frode fiscale in ambito nazionale, in tema di false fatturazioni infragruppo.<br /><br />L’indagine – nata nell’ambito di un procedimento penale dell’autorità giudiziaria di Spoleto (Perugia), per reati fiscali – ha tratto origine dall’arresto, nel giugno 2014, da parte della Guardia di Finanza, di 4 persone, tra cui il noto imprenditore varesino, Gianfranco Castiglioni, con il conseguente sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro, tra immobili, auto di lusso, natanti, quote sociali e conti correnti. <br /><br />Dopo la trasmissione - per competenza territoriale - del fascicolo penale alla Procura di Varese, quest’ultima ha delegato ai finanzieri ulteriori indagini volte a verificare l’esistenza di illeciti perpetrati da ulteriori società del cosiddetto “Gruppo Casti”, aventi sede in provincia di Varese ed operanti nel settore della minuteria metallica, costruzioni, fonderie, trasporti ed alberghiero.<br /><br />Il sistema criminale disvelato, con a capo il citato imprenditore, si è, fin da subito, rivelato molto più esteso e pervasivo di quanto già scoperto, con il coinvolgimento di nuove società, aventi sede a Varese, Milano, Como, Padova, Perugia, Piacenza, Cuneo e di ulteriori soggetti, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di varie fattispecie delittuose, tra cui bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.<br /><br />La principale frode consisteva nel porre in essere false operazioni infragruppo tra le società del Gruppo, in modo da permettere, ad alcune di esse, di ottenere milionari crediti Iva da chiedere a rimborso o da utilizzare in compensazione per il pagamento di oneri previdenziali ed altri tributi.<br /><br />Ciò avveniva tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (Foi) che venivano, sostanzialmente, registrate solo dalla società ricevente, che così generava costi per abbattere il reddito e maturava crediti su Iva mai versata dall’emittente. <br /><br />Le indagini sono state fortemente ostacolate dalla mancanza di documentazione amministrativo-contabile obbligatoria, ai sensi della normativa fiscale e civilistica, asseritamente andata distrutta nel crollo del tetto in amianto di un capannone industriale e successivamente smaltita come “rifiuto speciale”.<br /><br />La chiave di volta per delineare, anche se solo per difetto, i contorni della frode perpetrata ai danni dello Stato italiano è stata l’esecuzione, da parte delle Fiamme Gialle varesine, di due perquisizioni: una presso la sede del centro informatico del “gruppo”, ubicato a Dongo (Como) e l’altra presso il domicilio di una segretaria di Castiglioni.<br /><br />La ricerca di prove presso il centro informatico del “Gruppo”, sito a Dongo, ha fornito nuovi ed inequivocabili elementi volti a confermare le ipotesi accusatorie. All’interno della memoria di uno dei server utilizzati, è stato, infatti, scoperto il software denominato “Golden Lake”, che era servito all’emissione delle Foi e che ancora conteneva la copia informatica delle migliaia di fatture emesse.<br /><br />Nella perquisizione eseguita presso l’abitazione della donna, invece, sono stati rinvenuti, sia su supporto cartaceo che in formato elettronico, numerosissimi report riportanti i conteggi complessivi delle fatturazioni infragruppo emesse nel corso di svariati anni, successivamente rivelatisi come prospetti indicanti le false fatturazioni emesse proprio dalle società del “Gruppo Casti”.<br /><br />A causa della distruzione di quasi tutta la documentazione contabile, gli elementi certi che hanno permesso la ricostruzione della complessiva movimentazione economico-finanziaria sono stati giocoforza individuati nelle oltre 10mila fatture false, estrapolate dal server sequestrato e confermate dai report sopra citati, emesse da società del Gruppo e da queste utilizzate per le illecite finalità.<br /><br />Ottenuto il necessario “nulla osta” da parte dell’autorità giudiziaria di Varese, i finanzieri hanno eseguito verifiche fiscali nei confronti delle imprese coinvolte, al fine di procedere al recupero amministrativo delle ingentissime imposte evase – quantificate in circa 1,2 miliardi di euro, tra Iva e Ires (periodo 2007-2013) – concernenti le seguenti violazioni: emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, per un importo complessivo di circa 2,4 miliardi di euro; richieste di indebiti rimborsi Iva per circa 300 milioni di euro, effettuazione di indebite compensazioni di tributi ed oneri previdenziali, per circa 60 milioni di euro.<br /><br />Nei giorni scorsi, la Procura di Varese ha concluso le indagini preliminari, emettendo gli avvisi di conclusione indagini a carico di 12 indagati. (25.11.16)

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