François Fillon ringrazia la frammentazione della sinistra: ora che è ufficialmente il candidato del centro destra, la litigiosità degli avversari lo mette in una buona posizione per vincere le presidenziali francesi del 2017.<br /><br /> “Con questa vittoria mi impegno a seguire le mie convinzioni e una concezione esigente del potere”, ha dichiarato dopo l’annuncio del suo trionfo al primo turno delle primarie. Perché non fa sconti, Fillon: “convinzioni”, “esigente” e “potere” sono le parole chiave di un candidato d’ispirazione thatcheriana che non nasconde ai francesi l’intenzione di esigere lacrime e sangue per cambiare il Paese.<br /><br /> Fra le misure annunciate, riduzione delle spese pubbliche per 110 miliardi di euro, mezzo milione di tagli nel pubblico impegno, fine delle 35 ore di lavoro settimanali e aumento dell’età pensionabile da 62 a 65 anni.<br /><br /> Ai conservatori promette anche di ridurre l’immigrazione e proteggere la famiglia tradizionale, togliendo il tappeto da sotto i piedi a Marine Le Pen.<br /><br /> Intende poi riformare il sistema sanitario nazionale per raggiungere l’equilibrio contabile e limitare l’aumento delle spese per la sanità al 2 per cento all’anno.<br /><br /> Misure con cui promette di traghettare la Francia fuori dalla crisi. Una Francia che, nelle sue intenzioni, dovrebbe ritornare a essere uno Stato forte e sovrano in seno all’Unione europea.<br /><br /> Perché François Fillon sogna un’Europa degli Stati e delle identità nazionali e un governo per la zona euro indipendente dalla Commissione. I parlamenti nazionali, nella sua Europa ideale, dovranno essere sistematicamente coinvolti nel controllo delle politiche monetarie.<br /><br /> In politica estera, Fillon punta a un riavvicinamento con la Russia che includa la sospensione delle sanzioni e un’alleanza con Mosca per lottare contro l’autoproclamato Stato islamico in Siria. Senza farsi distrarre dalle malelingue: “Ho visto che alcuni hanno parodiato i miei discorsi rappresentandomi come amico del presidente russo – ha detto -. È assurdo. Quando la Francia della Resistenza si è alleata con Stalin contro il nazismo, forse qualcuno ha sospettato il generale De Gaulle di essere diventato comunista?”<br /><br /> Semplice realpolitik, insomma, si difende lui. Ma con François Fillon alla guida della Francia, secondo alcuni lo scenario europeo e mondiale potrebbe cambiare per davvero.<br />