La Banca Centrale Europea è pronta a intensificare gli acquisti di titoli di Stato italiani in caso di rialzo eccessivo dei rendimenti dopo il referendum di domenica. Lo riferisce l’agenzia Reuters. <br /><br /> L’intervento, attraverso il programma mensile di quantitative easing, durerebbe qualche giorno o poche settimane. Un aiuto a lungo termine invece deve essere formalmente richiesto da Roma.<br /><br /> Lunedì il governatore Mario Draghi aveva evitato di collegare direttamente referendum e turbolenze sui mercati, aveva definito il debito italiano “sostenibile” aggiungendo però che esso resta “vulnerabile agli shock”. Draghi aveva quindi invitato Roma a portare avanti le riforme.<br /><br /> Con l’avvicinarsi del referendum gli investitori hanno cominciato a vendere in massa titoli di Stato italiani con il rendimento sui decennali salito al 2%, nel timore di una crisi politica visto che Matteo Renzi ha legato l’esito del referendum al suo incarico di primo ministro.<br /><br /> Il timore di alcuni analisti è l’impatto di eventuali dimissioni sul settore bancario italiano, già gravato da 360 miliardi di euro di crediti deteriorati.<br />Renzi ha rivolto un messaggio ai mercati: “Ai mercati finanziari diciamo che abbiamo sempre ricevuto un messaggio, le riforme strutturali sono il principale asset per il futuro dell’Italia. Credo che l’abbiano detto sempre tutti, ovunque, e noi pensiamo che le riforme strutturali siano ciò di cui il Paese ha bisogno”. <br /><br /> Dopo la giornata nera di lunedì per le banche, in particolare per Monte dei Paschi di Siena, in seguito all’articolo del Financial Times sugli otto istituti a rischio in caso di vittoria del No, martedì il comparto bancario ha chiuso in rialzo di circa il 4% , con Mps che guadagna oltre il 17%.<br />
