In Venezuela il dialogo tra opposizione e governo è di nuovo a un punto di stallo. I partiti contrari a Maduro hanno deciso di non partecipare al terzo incontro con i rappresentanti dell’esecutivo. Un altro tentativo di mediazione sponsorizzato dall’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasud) e dal Vaticano. I rappresentanti del governo sono stati accusati di non mantenere le promesse fatte e gli accordi già presi.<br /><br /> “Non assisteremo alla riunione convocata per questo martedì ma abbiamo incontrato i mediatori, nel corso dell’incontro abbiamo fatto una proposta congiunta per riattivare e rilanciare il processo di dialogo in modo che sia utile al paese e dia quindi risultati”, ha detto alla stampa Jesus Chuo Torrealba, coordinatore del Tavolo dell’Unità Democratica (Mud, coalizione antichavista).<br /><br /> Gli oppositori chiedono di organizzare un referendum che potrebbe portare alla destituzione di Maduro e di liberare i prigionieri politici. Ma l’esecutivo fa muro. <br /><br /> “Il governo del Venezuela non si piega né accetta nessun ultimatum o pressione da parte di ogni potere nel mondo”, ha detto il sindaco di Caracas Jorge Rodriguez tra i partecipanti alle trattative per conto del governo.<br /><br /> Un difficile processo di dialogo cominciato il 31 ottobre per risolvere la grave crisi economica e istituzionale venezuelana.<br />
