Miglior film, migliori protagonisti, miglior regia e miglior sceneggiatura: con il suo “Vi presento Toni Erdmann” la trentanovenne Maren Ade sbanca il casinò di Breslavia, e poteva andare anche meglio: erano sei le nomination agli European Film Awards, il premio del cinema europeo. <br />La regista spiega così l’intricato rapporto padre-figlia nel suo film, : <br /><br /> “Il protagonista, Winfried, nel film di fatto recita un personaggio per la figlia, perché è disperato, e quindi direi che nel corso del film sono sempre presenti nello stesso tempo il dramma e la commedia”. <br /><br /> E Winfried, alias Peter Simonischek, è stato riconosciuto per la sua interpretazione: miglior protagonista. <br /><br /> “Una grande regista, una grande sceneggiatura, voglio dire, abbiamo ricevuto cinque statuette e non è certo per caso”. <br /><br /> E poi Sandra Hüller, premiata come miglior attrice protagonista. Sempre, ovviamente, in “Vi presento Toni Erdmann”. Come si fa a mischiare commedia e tragedia nello stesso film? <br /><br /> “Penso che abbiamo sempre provato a prendere sul serio i nostrri personaggi – risponde – invece di ridicolizzarli li rappresentiamo con tutti i loro problemi, i tentativi e i fallimenti”. <br /><br /> Tra i documentari ha vinto “Fuocoammare”, di Gianfranco Rosi. Miglior commedia “Un uomo chiamato Ove” di Hannes Holm. Miglior film d’animazione: “Una vita da zucchina” di Claude Barras. <br />Ma passano in secondo piano. Maren Ade e il suo Toni Erdmann hanno dominato questo festival: <br /><br /> “È stata una grande sorpresa alla cerimonia degli European Film Award di quest’anno: cinque premi nelle categorie principali per un film di una regista donna: non era mai successo nella storia di questo festival”.<br />
