David Friedman rappresenta un’altra nomina controversa del presidente -eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Avvocato, Friedman sarà ambasciatore in Israele.<br /><br /> Le sue prime dichiarazioni dopo l’annuncio di Trump riflettono il cambiamento radicale rispetto alle posizioni dell’amministrazione uscente: il futuro ambasciatore intende spostare la rappresentanza a Gerusalemme. “Non vedo l’ora di lavorare nell’ambasciata statunitense nella capitale eterna di Israele, Gerusalemme”, ha affermato Friedman.<br /><br /> Durante la campagna elettorale, Friedman, allora consigliere di Trump su Israele, aveva già espresso scetticismo su un eventuale stato palestinese: “Un’amministrazione Trump non spingerà mai Israele verso una soluzione a due Stati o verso qualsiasi altra soluzione che sia contraria alla volontà del popolo israeliano”. <br /><br /> La soluzione al conflitto israelo-palestinese potrebbe dunque complicarsi: gli ultimi colloqui mediati da Washington sono falliti nel 2014. <br /><br /> In campagna elettorale, Friedman aveva anche affermato che le colonie israeliane in Cisgiordania non sono illegali e che Trump avrebbe trasferito l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. <br /><br /> Ma quest’ultima non è riconosciuta come capitale dalla comunità internazionale come esige Israele che dal 1967 occupa la parte est, quella reclamata dai palestinesi come capitale.<br /><br /> Intanto la scelta di Trump è stata definita “una buona notizia” dalla vice-ministra degli Esteri israeliana, Tzipi Hotovely, membro dell’ala più a destra del Likud.<br />