Imponenti sequestri di armi ed esplosivi, ma ancora nessuna conferma su identità e movente degli assalitori. All’indomani dell’attacco al castello di Karak, costato domenica la vita a 10 persone, più i 4 membri del commando, la polizia giordana si è limitata a far sapere di aver rinvenuto nel covo utilizzato per preparare l’azione “una grande quantità d’armi, cinture esplosive e armi automatiche”. Tra le vittime sette agenti di polizia, due civili e un turista canadese.<br /><br /> <br />Da YouTube uno dei tanti video che ritraggono alcuni momenti dell’assedio al castello da parte delle forze dell’ordine<br /><br /> La presa d’ostaggi è avvenuta nel castello di Karak, perla del XII secolo di questo crocevia turistico, situato lungo la celebre “Strada dei Re” che collega la capitale Amman al sito archeologico di Petra. <br /><br /> “Una scheda sulla “Strada dei Re” realizzata dai nostri colleghi dell’ANSA”:http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/mondo/2014/09/13/giordania-sulla-strada-dei-re_9aa6fd57-b213-45d7-a852-c34212c34c78.html<br /><br /> Fonti della sicurezza locale sostengono che gli assalitori appartenessero a una cellula terrorista, sospettata di legami con l’ISIL. Membro della coalizione anti-jihadista impegnata in Siria e in Iraq, la Giordania era già stata in passato vittima di simili attacchi. Uno di questi aveva a giugno provocato cinque morti nel più grande campo che accoglie profughi palestinesi a nord di Amman.<br />