Gli Stati Uniti si astengono su una risoluzione di condanna per Israele, e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l’approva con quattordici voti a favore e nessun contrario. <br />La risoluzione, secondo Samantha Power, l’ambasciatrice statunitense all’ONU, “riflette i fatti sul terreno ed è coerente con la politica statunitense”, e per questo Washington non ha questa volta opposto il veto, cosa che Israele aveva invece richiesto. “Non possiamo sostenere allo stesso tempo le colonie e la soluzione dei due Stati”, ha spiegato Power. <br />La risoluzione, che chiede di fermare ogni nuovo insediamento nei territori occupati, era stata preparata dall’Egitto che poi, vista l’insistenza di Israele<br />e dell’amministrazione statunitense subentrante (quella di Donald Trump), l’aveva ritirata. <br /><br /> A ripresentarla sono state quindi Malaysia, Nuova Zelanda, Venezuela e Senegal. Quest’ultimo è l’unico che siederà ancora al Consiglio di Sicurezza il prossimo anno. Il mandato degli altri tre presentatori scade tra un paio di settimane. <br /><br /> Nel testo adottato si sottolinea l’illegalità degli insediamenti e si dice che ostacolano il processo di pace in Medio Oriente. <br /><br /> Sono 500.000 gli Israeliani che vivono in insediamenti in Cisgiordania, e per il governo di Benjamin Netanyahu si tratta di uno schiaffo di rara violenza: per ben 40 volte gli USA avevano opposto il veto a risoluzioni critiche verso Israele, e l’unico precedente di astensione risale al 2009, quando l’amministrazione Bush non si oppose alla richiesta di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.<br />