Con il nuovo anno, parte anche un nuovo semestre europeo. Il primo gennaio Malta ha raccolto dalla Slovacchia il testimone della presidenza di turno dell’Unione, ereditando un fitto calendario.<br /><br /> Solo nei prossimi tre mesi si succederanno l’elezione del nuovo presidente del parlamento europeo, l’entrata in carica del nuovo presidente degli Stati Uniti e l’avvio della procedura per la Brexit.<br /><br /> Primo appuntamento il 17 gennaio a Strasburgo, per eleggere il successore del socialdemocratico Martin Schulz. Fra i candidati in lizza, due italiani: Gianni Pittella per la continuità, mentre Antonio Tajani garantirebbe l’alternanza.<br /><br /> Tra i due litiganti, a spuntarla potrebbe essere il liberale Guy Verhofstadt, ex primo ministro belga, che rappresenterebbe la soluzione di compromesso.<br /><br /> Appena il tempo di tirare il fiato, che il 20 gennaio Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca. La sua elezione a novembre ha già provocato un terremoto di reazioni politiche in Europa, la politica americana dei prossimi anni è destinata ad avere ripercussioni difficilmente prevedibili.<br /><br /> Per il premier maltese Joseph Muscat una sfida di dimensioni colossali, considerato anche quello che potrebbe essere l’effetto-Trump su elezioni chiave come le presidenziali francesi, in programma fra aprile e maggio. <br /><br /> In cima all’agenda del governo della Valletta, però, c‘è la crisi migratoria. L’obiettivo dichiarato è spingere per una rapida implementazione delle misure su cui è già stato raggiunto un accordo in tema di lotta all’immigrazione clandestina e di ricollocazione dei profughi.<br /><br /> Last but not least, anche considerati gli storici legami fra Malta e il Regno Unito, l’avvio dei negoziati per la Brexit. La premier britannica ha promesso di attivare l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona entro fine marzo.<br />